La radiologia rappresenta un mezzo di diagnostica per immagini che, sebbene più "vecchio" rispetto a metodiche più sofisticate e moderne, (ecografia, TAC, risonanza magnetica) mantiene ancora oggi un importante ruolo diagnostico per numerose applicazioni.
Oltre alle radiologie tradizionali esistono tecniche radiografiche che si avvalgono dell’utilizzo di mezzi di contrasto radiografici baritati che sono assunti dal paziente per ingestione o somministrati per via endovenosa periferica (es. urografia discendente) o intracavitaria (es. uretro/cistografia, fistolografie…).
Più complesse sono le tecniche che si avvalgono dell’ecografia per l’introduzione di mezzi di contrasto radiografici in ambiti particolari per esami specialistici “di nicchia” (es. colecistografia, splenoportografia, pielo/ureterografia tramite iniezione di m.d.c. nel bacinetto renale…).
Tali tecniche permettono di diagnosticare in modo mininvasivo ed efficace alcune condizioni altrimenti di difficile definizione o che richiedono il ricorso a metodiche più invasive o sofisticate (es. rottura ureteri, anomalie vascolari portosistemiche…).